Nel nostro paese, come, purtroppo, in numerosi altri, milioni di donne, e uomini, continuano ad essere discriminati per ragioni che non sono accettabili: orientamento sessuale, razza, religione, condizioni sociali o fisiche. Le discriminazioni possono declinarsi in numerose modalità: dall’insulto al negare il diritto all’accesso a un servizio di base, all’esclusione sociale fino alla violenza. L’ART.3 della Costituzione dice che ogni cittadino ha uguale dignità sociale e tutti sono uguali di fronte alla legge senza alcuna distinzione di sesso, razza, linguaggio, religione o opinione politica o condizione personale e sociale.
Il nostro obiettivo in questi venticinque anni è stato quello di creare uno spazio fisico dove il lavoro di rimozione di stereotipi e pregiudizi alla base delle discriminazioni potessero essere affrontati e rimossi. Abbiamo, attraverso pratica della relazione, cercato di influire sia sulle percezioni dei piccoli gruppi che influenzando la narrativa mediatica come apportando il nostro contributo nel rafforzare le leggi in merito alla tutela delle persone discriminate.
Siamo convinte che le nuove sfide che ci vengono proposte saranno utili a rafforzare la consapevolezza dei diritti di cittadinanza e alla piena partecipazione alla vita sociale, economica e relazionale del nostro paese.